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Archive for settembre 2009

Endrigo Morgan

Non sono un’esperta di musica, conosco a malapena le sette note e dai miei gusti si capisce che sono una donna del secolo passato, ma si direbbe inizio secolo passato. Sicuramente il Canzoniere Italiano di Marco Morgan Castoldi meriterebbe un commentatore più esperto, qualcuno che capisca come si fa ad aggiungere qualcosa a cinque canzoni datate ’50–’60 stranote e già praticamente perfette. Non so come ci sia riuscito, ma nella sua voce si sente tutta la distanza dei tempi, la nostalgia di un modo di dire “ti amo” che poteva almeno presumere o anche solo sperare essere per sempre; nella voce di Morgan si sente il graffio, la ferita di chi percepisce questo modo come impossibile. E così “Il mio mondo”, “Resta con me “, “Lontano dagli occhi”,” Il cielo in una stanza” , “Qualcuno tornerà” diventano nostre, appartengono da oggi anche al dramma del nostro tempo, alla nostra generazione ammalata di incertezze.

Mi ricordo che nel 2001 andai ad una mostra al Meeting di Rimini e scoprii che gran parte dei quadri di Van Gogh sono in realtà copie fedeli di Millet. Millet, tuttavia, ritraeva una realtà calda e accogliente che gli apparteneva mentre Van Gogh, ne gridava l’inafferrabilità.

In realtà non mi intendo un gran che neanche di pittura, ma la storia mi sembra un po’ la stessa, seppur con le dovute proporzioni.

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Durante le mie esplorazioni in rete, ho appreso da una provocazione di Pianeta Mamma che l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha autorizzato l’uso della RU 486 una pillola abortiva, che a quanto si dice verrà usata solo negli ospedali, nel rispetto della legge 194, ed entro il 49° giorno di gravidanza. Nell’articolo si parla di 29 casi di morte della donna, di possibili complicazioni e di un procedimento non certo indolore, contemporaneamente minimizzando e affermando che la Chiesa ha alzato il solito polverone esagerando nei termini nel chiamare questo farmaco veleno. Nota interessante che questa community oltre che dalle neomamme viene abbondantemente visitata da giovani coppie di adolescenti inesperti che cercano di capire se e come rimediare alle loro imprudenze.

Inoltre (del resto era prevedibile) il rispetto della 194 nei fatti è praticamente nullo come è dimostrato da un’inchiesta di Tempi che ha convinto Eugenia Roccella, sottosegretario al welfare, della necessità di un’indagine parlamentare.
Confusione informativa, scarso rigore e approssimazione anche quando è in gioco la vita sono nel nostro paese, seppur imperdonabili, all’ordine del giorno, ma non voglio parlare di questo. La domanda che vorrei porre é: avevamo veramente bisogno di questo? di una pillola che rendesse più facile abortire? è questa la direzione in cui vogliamo andare? Ci si illude che se la strada è più breve sarà più facile dimenticare. Non sarebbe meglio cominciare da capo da un’educazione alla sessualità e al rispetto di sé e spendersi più che in trovate farmacologiche in un sostegno reale alle persone?
Conosco alcuni che silenziosamente fanno questo lavoro nel quotidiano e so che ce ne sono molti altri, e io non voglio aprire un dibattito sull’aborto, ma mi schiero dalla loro parte.

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Ma sì, mi faccio questo regalo, lo faccio perché ho scoperto questo mondo grazie alla MiaMetà, che mi ha fatto incontrare nuovi amici e una realtà nuova in cui ho imparato cose, in cui ho detto qualche volta la mia, sapendo che qualcuno noto o ignoto avrebbe letto ciò che scrivevo. Allora dare un giudizio sulle cose diventa responsabilità e richiede un buon uso della ragione, e lavorare sul buon uso della ragione mi ha fatto crescere perché spesso mi ha fatto capire cosa realmente vale, per chi e per cosa vale la pena esporsi pubblicamente in un giudizio; quindi apro questa porta a me e al mondo per una buona ragione: la mia.

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