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Archive for 5 febbraio 2010

La crisi c’è e si vede, io ne vedo la parte forse peggiore: lavoratori senza lavoro e imprenditori senza più impresa. La polemica del posto fisso è superata, di fatto nessun posto è fisso, tranne gli impieghi statali (un mondo a parte).
Per molti questa potrebbe essere l’occasione per ricominciare per riscoprire che avere un lavoro non è scontato, e che lavorare bene vale la pena indipendentemente dal lavoro che si fa, ma in realtà sono pochi quelli che si rimettono in gioco veramente.
Cito da episodi realmente accaduti:

Sig.ra Cotonata: – ho assolutamente bisogno di un lavoro, tuttavia i miei impegni in casa non mi permettono di star fuori più di due ore la mattina, ovviamente, deve essere un tempo indeterminato. altrimenti non vale la pena… sa devo accudire mio figlio- Io: – ah, lei ha un bimbo e quanto ha?- 14 anni…

Sig. Paco: -Silenzio- Io:- l’ho convocata per un lavoro di assistenza- Sig.Paco: Silenzio- Io:- Il lavoro non richiede qualifica ma puntualità e un po’ di fatica fisica- Sig. Paco: -non ce l’ha un altro lavoro!-

Sig. Passeggi:- questo lavoro mi interessa sono contento che mi abbia convocato, ho bisogno di lavorare e credo di avere l’esperienza necessaria- Io: – ne sono convinta anch’io; lei dovrebbe installare impianti telefonici a domicilio. Sig. Passeggi:- a NO, mi dispiace a domicilio non posso, perché quando vado in giro di solito mi perdo…-

Questi sono solo alcuni esempi pittoreschi, ma assolutamente veri e comunque questi disoccupati sono la maggioranza. C’è anche il disagio sociale, la disabilità, problemi seri, in cui però il lavoro è spesso l’ultimo tassello da mettere a posto.

Non siamo più educati a lavorare, pensiamo sempre a come il lavoro ci può servire e mai a come noi possiamo servire nel nostro lavoro.
E’ necessario per tutti noi recuperare il gusto del nostro lavoro qualunque sia, e se a questo servirà l’apprendistato al posto degli ultimi anni di scuola, ben venga.
Non disprezzo la cultura, tutt’altro, sono convinta che leggere Dante renda gli uomini più uomini, ma sono anche convinta che si possa diventare uomini anche riparando frigoriferi, se poi si potessero fare le due cose sarebbe il massimo…
Il problema è che nessuno legge più Dante e nessuno ripara più i frigoriferi…

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