Di Baricco ho letto quasi tutto, avevo 20 anni e sbavavo dietro alla sua prosa perfetta, dietro le intersezioni di tempo e di spazio dei suoi piani narrativi, dietro alla sua punteggiatura creativa, dietro alle spaziature espressive, mentre qualcuno dietro a me portava la mia valigia settimanale di studentessa, qualcuno un po’ più grande che forse aveva già capito, e minimizzava per lo più col silenzio.
Non c’è niente da dire: sa fare il suo mestiere.
Ora “da grande” quel che mi resta di lui è solo Novecento, nella versione originale recitata da Eugenio Allegri, che commuove gli uomini veri (come mio padre che pur era venuto a Teatro brontolando), storia vera, non perché accaduta a bordo del Virginia, ma perché accaduta a ciascuno di noi, almeno una volta.
Ho letto da poco “Questa storia” ed “Emmaus” , la prosa è la stessa: perfetta, ma senza niente da raccontare.
Le storie non si inventano, ma ti incontrano, e per incontrarle e riconoscerle non bisogna essere bravi, ma bisogna essere uomini.
Non conosco Baricco e non voglio sindacare sulla sua umanità, conosco e giudico ciò che lui esprime.
La bella prosa di Baricco è un po’ il suo Virginia da cui non vuole scendere, per paura di incotrare una realtà da vivere davvero e quindi da raccontare davvero, per paura di fare esperienza.
L’esperienza,a parer mio, è la sostanza dell’arte, come del lavoro.
E io?
Per questa volta dalla nave sono scesa e alla fine ho scelto quello che in silenzio mi portava la valigia.
io baricco l’ho conosciuto (un po’ e mi è bastato): all’asilo mia figlia e la figlia di sua sorella erano culo e camicia e per qualche anno abbiamo campeggiato nel (anche) suo giardino durante rumorose feste di compleanno che disturbavano il giusto riposo del genio ;-)
ho letto anch’io molto di quello che ha scritto e salvo tre cose (oltre al suo lavoro in tv con l’amore è un dardo. è un grande affabulatore, non c’è niente da fare):
novecento (che è un piccolo capolavoro)
l’anima di hegel e le mucche del winsconsin (andiamo matti tutti e due per mahler)
e questa cosa qui, che trovo insuperabile http://www.oceanomare.com/ipsescripsit/miscellanea/pannolinosmemo.htm
effettivamente, le cose gli riescono bene solo quando non si prende troppo sul serio ;-)
oltre a fare il regista, credo abbia recitato anche in un film. non oso immaginarmelo (come dire, ha un fortissimo accento piemontese).
p.s.
e a te: complimenti per la scelta :-)
ma per scegliere bene, secondo me, bisogna avere un radar,
non tutti ce l’hanno.
ooops, mi è scappata un enne in più :-(
La valigia era leggerissima…
io ho letto novecento e oceano mare, oltre a qualche articolo qua e là. concordo su tutto quello che scrivi.
mi piace molto soprattutto quello che dici sulle storie che incontrano noi. è proprio vero, ed è una difficoltà storica per la letteratura italiana da almeno trecento anni. non s’è più ripijata dall’arcadia. con poche eccezioni qui si continua a fare esercizi di stile e la realtà rimane altrove.
alga: è vero baricco in tv è bravo perché parla di musica di libri e di grandi storie, umane (non sue).
quanto al “pannolino” l’avevo letto su “uppa” la mia baby rivista preferita, ma devo dire che lo metterei nel calderone perchè nonostante possa far sorridere, manca proprio, la sua umanità che si coivolge con il fatto, sembra che abbia visto un altro cambiare un pannolino, manca una commozione: Guareschi ha scritto centinaia di cose simili e a cinquant’anni distanza mi fa sbellicare e mi commuove contemporaneamente perché dentro quelle piccole storie c’è un pezzo di umanità così vera da esser vera in ogni tempo.
Alessandro: non so se è veramente una questione di storia, le storie che parlano di noi come uomini, quelle che dicono chi siamo profondamente, a dispetto della scuola che le rifiuta, sono universali e hanno fatto il giro del mondo, te ne cito tre di tre epoche diversissime Pinocchio, La Divina Commedia, e Mondo piccolo (alias Don Camillo: lo so è il mio chiodo fisso, però è vero).
Galliolus: la valigia era leggera ora è molto più pesante, e quindi anche bella piena…
l’articolo era pensato anche un po’ come augurio di buon anniversario, ma è stato scritto in ritardo comunque buon mesiversario…;)
Adesso mi fai arrossire virtualmente…